Dopo un giorno di viaggio reso difficile per via dei temporali estivi, la compagnia torna alla vecchia miniera che fu anche carcere e tana dell’idra. Il gioiello che avevano trovato alcuni giorni prima conteneva un’anima di una donna che era stata arrestata seppur innocente e poi i suoi carcerieri l’avevano stuprata ed uccisa. La sua lacrima si era trasformata in uno zaffiro e la sua anima era ancora li rinchiusa e desiderosa di pace.
Grazie ai suoi poteri divinatori Ilwyd aveva inteso tutto e ha guidato il gruppo nuovamente in questo luogo di dolore nella speranza di ritrovare i resti mortali della donna e darle degna sepoltura.
Dopo numerose ricerche nella miniera e soprattutto nel piccolo stagno dove era stata rinvenuta la gemma, grazia anche alle magie del druido nero (così infatti iniziano a chiamare Occhi nel vento) vengono ritrovati i resti e poi seppelliti lontano da li. La gemma pare brillare per un attimo, un fantasma di donna non più aggressivo come era accaduto una notte a Weatherstone, in cui aveva tentato di uccidere Gaverin, appare loro e con un cenno della testa scompare sorridendo.