28 di Summerwane – Vecchi amici e antichi rancori

I sentieri montani sono sempre più ardui e si procede lentamente. Al mattino Ilwyd accusa un brutto sfogo e preso si trasforma in qualcosa di fastidioso. Una sorta di parassita infestante lo ha colpito. Fratello Ferebald interviene ma non ha arti adatte e presto tutto il gruppo si ritrova questi esserini neri che pungono e danno prurito. La compagnia cerca un ruscello e si ferma a lavarsi. Una volta ristorati il sole è sempre nascosto dalle nuvole ma un grido disperato squarcia il silenzio.
Un drago! Un lamento, un dolore forte di una creatura che soffre.
“Qualcuno sta cercando il suo uovo” dice Ilwyd. Cala il silenzio, La compagnia resta nascosta fino a sera e nelle ultime luci riprendono il cammino finché non vengono fermati da dei nani di sentinella al passo. Armati e fortemente aggressivi intimano al gruppo di tornare indietro. Bodlo discute con loro animatamente. “Non vi abbiamo uccisi solo perché c’è un nano con voi, ma abbiamo l’ordine di uccidere ogni intruso soprattutto se sono umani. Il mezzelfo più andare”
Gaverin ancora provato dai recenti disagi insulta i nani e scoppia una colluttazione che lo vede sconfitto ed alla mercé del nano.
Boldo calma tutto e convince i consanguinei a portarlo dal loro capo. La compagnia si accampa.

Bodlo conosce così Tormund, un nano fanatico e ribelle che disprezza gli umani, invasori ed usurpatori, ladri di terre e adoratori dei demoni. Cerca di convincere il vecchio avventuriero ad unirsi alla sua causa, che presto saranno abbastanza per attaccare i villaggi vicini.
Il saggio Bodlo però parla di come odio chiama odio e che il vero nemico è Zytera e che gli antichi rancori non portano altro che divisione e lo stregone mostro lo sa bene e ne ride a crepa pelle. Le sue parole non hanno presa su Tormund che oramai ha votato la sua causa all’odio e con lui molti nani, ma un piccolo gruppo, in separata sede chiede a Bodlo di parlare di Weatherstone. Così tra questi nani dispersi alla stregue di partigiani ritrova Aelfgar, suo maestro di gioventù, ora stanco e assuefatto da funghi allucinogeni. Con grande abilità il nostro mercante dai mille volti fa leva sull’antico orgoglio e sui tempi andati e così al mattino dopo Aelfgar che qui tra queste montagne è conosciuto come “L’inutile” si unisce alla compagnia del Cinghiale.

28 di Summerwane – Vecchi amici e antichi rancori
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