33-35 di Summerwane – Una nuova minaccia

Ripreso il viaggio per la fortezza di gran lena e con i cuori festosi la compagnia arriva nei pressi della valle chiusa. Qui vengono raggiunti da Argam e Kordomar che li portano ad un loro nascondiglio di fortuna. La scena è concitata e il tempo per le domande è rimandato.
Il brigante spiega loro che Weatherstone è invasa. Degli orchi l’hanno occupata, li hanno assaliti alcuni giorni fa e si son presi il carro e i materiali con le provviste. Uno dei suoi è morto e loro si son salvati per il rotto della cuffia.

La situazione è precipitata in oltre il pianto del neonato potrebbe mettere in allarme gli esploratori orcheschi. Al sentire che ci sono orchi nei pressi Aelgar sembra rinvigorirsi e a stento viene fermato.

Il gruppo perlustra l’area scoprendo che gli orchi hanno Riparato la grada della porta e hanno pure appeso un loro stendardo, il muso di vipera stilizzata su un drappo a bande gialle e nere. “Maledette Vipere” ringhia Aelfgar riconoscendo il clan. “Sono orchi Isir, letali e spietati, i loro giovani per diventare adulti vengono gettati in un pozzo con delle vipere e devono catturarle a mani nude, a volte anche solo bendati. Altri si cibano di larve di vespe per assimilarne il veleno mentre l’intero sciame li attacca”.
Ferebald ha un conato di vomito.
“Siamo vulnerabili con la bimba e il neonato” dice Emmet e così la compagnia decide di dividersi. Ilwyd, Emmet, Boldo e Gaverin, assieme ai bimbi risaliranno la foresta fino al fiume e da li a Stinkham, il villaggio più vicino. “Abbiamo vecchie conoscenze e magari un favore ce lo faranno” dice Ilwyd
“Sempre se non ci ingabbiano prima” risponde Gaverin indicando Bodlo.

Bodlo e Lanciadifalco invece restano con Ferebald, Argam la sua banda decimata e “L’inutile” nella zona della fortezza a dare fastidio ai cacciatori orchi con piccole imboscate.

La compagnia così si separa.

Il viaggio per Stinkham grazie all’abilità del druido non più impacciato da carri e cavalli è più veloce. I sentieri che intraprende permette di coprire in breve molta distanza.
Una notte Gaverin è di guardia e sente odore di bruciato. Temendo per la bimba perlustra l’area e si ritrova davanti ad un armatura alta più di lui, con fiamme che cercano di liberarsi avvampando tra le pieghe delle piastre metalliche. Incisioni e decorazioni non gli lasciano alcun dubbio a riguardo di cosa stia guardando. La terribile Teramalda!
Da l’allarme e mette al sicuro la bimba. Ci sono momenti tesi e poi come è arrivata l’armatura riprende il suo cammino alternando scricchiolii e cigolii a vampate di fiamme e crepitio di fuoco.
Passata la paura oramai svegli si rimettono in viaggio.

La sera del 35 Ilwyd decide di cercare erbe e bacche per il neonato mentre Emmet va a cacciare dato che le scorte le hanno lasciate con il carro.
Gaverin restato da solo con la bambina le si avvicina e si prende cura di lei come ha fatto dal primo momento che l’ha vista. D’improvviso la bimba pronuncia queste parole “Mi chiamo Linn il mio villaggio è stato distrutto da due stregoni. I miei genitori.. mio fratello, la mia amica…” e scoppia a piangere.
Gaverin la consola cerca di calmarla. Le dice che è al sicuro e si fa raccontare questa strana storia. Un giorno due uomini, forse uno era più un elfo, era strano, si sono trovati nel loro piccolo villaggio. Era da poco che vi si erano stabiliti lontano da potenti e malvagi e si stavano costruendo casa assieme ad altre quattro famiglie. Gli stranieri arrivarono dal nulla prima uno poi l’altro e quando si videro si affrontarono in un duello magico. Poi vi fu un’esplosione e non ricorda nulla se non che tutto intorno a lei bruciava e tutti urlavano.

Udita la storia Gaverin spiega che non deve temere nulla da lui che ora è con gente che la può proteggere dai cattivi, Ilwyd è un potete druido. La bambina si spaventa e chiede se fa magie, il mezzelfo risponde affermativamente e aggiunge che anche lui è uno stregone ma non deve temere nulla da lui. La magia non rende le persone cattive.

La bambina scoppia a piangere e si irrigidisce, poco dopo in un attimo di distrazione di Gaverin la bambina afferra un coltello e tenta di pugnalare lo stregone gridando “Vi odio! Odio gli stregoni hanno ucciso la mia famiglia! Dovete morire tutti”
Colto alla sprovvista Gaverin è interdetto ma schiva l’attacco impreciso poi tenta di fermare la bambina con la forza ma teme di farle male allora prova con un incantesimo di calma la bambina alza le mani sentendo le parole magiche ed una sorta di contro incantesimo respinge Gaverin mandandolo gambe all’aria.

La giovane fugge nel bosco. Gaverin richiama gli amici ed insieme provano a cercarla ma senza risultato.

33-35 di Summerwane – Una nuova minaccia
Torna su