Weatherstone l’antica fortezza era davanti ai loro occhi. Silenziosa, imponente e fiera. E’ servito ancora un giorno di viaggio così la compagnia preferisce accamparsi all’esterno del castello. Nella notte un pianto di un neonato ha fatto gelare il sangue a tutti.
Dopo una prima esplorazione esterna la compagnia decide di addentrarvisi. Ciò che affrontarono in quei giorni ancora oggi rende agitati i loro sogni. Il castello era ancor ala dimora del Re Algarod, colui che tentò di sconfiggere Zygofer ma cadde a sua volta in una trappola e per puro diletto venne trasformato in un Re non morto con la sua corte e i suoi cavalieri eternamente dannati con lui.
La compagnia trovò altri esploratori o meglio dire cercatori di tesori. Un gruppo di quattro persone non propriamente legato dalla lealtà. Il primo Kordomar fu salvato dalle ferite riportate contro il mostro del fossato.
Il secondo un discepolo di Rust molto giovane. Un uomo di vent’anni di nome Ferebald che giaceva ferito nei pressi di quello che doveva essere un laboratorio dove qualche stregone compiva esperimenti scellerati con ogni sorta di creatura vivente. Arti appesi alle pareti e organi in slamoia.
Gli ultimi due, i più avidi e scaltri erano tenuti in scacco da un folto gruppo di arpie. La compagnia negoziò con loro, scacciando le bestiacce e liberandoli. Il capo era Esgar un uomo subdolo e con lui una donna di nome Dyndria, una sorta di musicante ma dallo sguardo fin troppo astuto.
I due tentarono di rubare i cavalli una volta usciti ma Lanciadifalco grazia alla sua padronanza ed affinità con gli animali diete loro ordine di disarcionarli. I due malviventi scomparirono tra i boschi.
Una volta raggiunta la torre più alta la compagnia affronta il Re e la sua Mordiruggine in uno scontro epico che contrappone Emmet “Il possente” al nobile dannato. Avita la meglio sul Signore di Weatherstone e sui suoi cavalieri infine la maledizione pare essersi spezzata.
Ricomposto il corpo dell’antico Re, la compagnia esausta festeggia la propria gloria!